A piazza della Bocca della Verità, nell’antico Foro Boario, dopo quello rotondo dedicato ad Ercole, riapre il tempio del dio Portunus – per il pubblico solo la prima e la terza domenica del mese – a seguito di un restauro in corso dal 2006. Il manufatto architettonico conservato intero più antico a Roma, salvato dalla pietà cristiana per la Madonna che lo volle chiesa ad essa dedicata forse già nel IX secolo e a Santa Maria Egiziaca (patrona delle prostitute!) a partire dalla fine del ‘400, avrebbe seguito il suo naturale evoluzione di rovina quando la fatale leggera scossa tellurica avesse perfezionato la crepa in una delle colonne, o l’ennesimo temporale torrenziale avesse infiltrato acqua dal soffitto; allora, come un grave di scarso conto, avrebbe dovuto arrendersi al suo peso, coricandosi insieme a capitelli, stucchi, frammenti di affreschi e vecchi maldestri restauri. E invece il World Monuments Fund, una meritoria associazione privata di New York che raccoglie dagli anni sessanta fondi per salvare monumenti in tutto il mondo, mossa anche da un’inspiegabile sfiducia nelle autorità italiane, nei primi anni 2000 decide che sarebbe risultata spiacevole l’eventualità che il tempietto potesse sparire dall’ansa del Tevere. Comincia quindi a raccogliere denaro, come già fatto per altri storici siti a Roma e in Italia, arrivando a racimolare il ragguardevole mucchietto di un milione e sessantaduemila dollari, che uniti al milione e settecentoventimila euro della Sopraintendenza e ai duecentocinquantamila dollari di American Express, mettono in grado Lo staff diretto dall’architetto Maria Grazia Filetici di salvare il monumento, restaurando all’interno la cella con gli affreschi, rifacendo la copertura, restaurando porta d’ingresso e pronao, in generale migliorando la risposta sismica dell’edificio. http://www.wmf.org/project/temple-portunus
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