Quando vogliono rendere il discorso interessante, degno di attenzione, ormai da tempo gli intellettuali usano termini quali “contraddizione”, “contraddittorio”, cioè complesso, vicino alla realtà, profondo, incomprensibile quanto una vita degna deve esserlo. Ciò non toglie che certe contraddizioni possano essere veramente indigeribili. Roma, i romani, ma anche i turisti, non hanno ancora smaltito i postumi di rumore e smog prodotti dai paleolitici motori delle centinaia di migliaia di Harley-Davidson che indisturbate hanno invaso l’intera città per il loro 110° anniversario, con tutte le licenze, anche quella di uccidere e di uccidersi; Roma, dicevamo, ancora deve riprendersi dagli incidenti e da una veramente incomprensibile benedizione papale ai centauri, e non ha avuto il tempo di digerire l’onta della giusta denuncia alla Procura del Codacons, per “interruzione di pubblico servizio, attentato alla sicurezza dei trasporti e concorso in lesioni gravi, e per accertamento delle responsabilità degli organizzatori dell’evento e di chi aveva il compito di vigilare ed evitare disordini e disagi per i cittadini“.
Roma che ha visto tutto questo, come vede da anni manifestazioni di vandalismo legalizzato, si prepara ad accogliere il 20 di giugno il raduno delle Porche 911 nel loro 50°anniversario, le quali per l’occasione avranno il permesso di sfilare accanto ai monumenti della città e percorrere in processione l’Appia Antica.
Paroloni come città vivibili, green economy, difesa dell’ambiente, mezzi di trasporto ecocompatibili, decrescita felice e solidale, le sentiamo centinaia di volte al giorno. Poi basta che il marketing solletichi i ricordi giovanili, le avventure con la moto, i capelli al vento, una buona percentuale di cazzeggio, se non proprio di delinquenza degli anni che furono, nonché il lucro che ne deriva, e tutti, compresi amministrazioni e forze dell’ordine, sono pronti a papparsi un fine settimana di folle caos urbano.
Ecco la contraddizione.
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