In occasione del Roma Film Festival, manifestazione che gode del sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali Direzione Cinema e della Regione Lazio, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale organizza dal 16 al 21 dicembre 2014 presso il Cinema Trevi una rassegna completa dei film di Dario Argento, tra i quali un Profondo Rosso appena restaurato. Il 16 alle ore 21, dopo la proiezione de L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code, il regista partecipa di persona ad un incontro moderato dall’organizzatore della retrospettiva Adriano Pintaldi. La riscoperta, dai tempi del muto, che il cinema non è parola e dialogo ma una sequenza di immagini in movimento la dobbiamo a lui e a pochissimi altri. Tant’è che le sue soluzioni con la macchina da presa, i movimenti, le soggettive, i cambi repentini di inquadratura oggi appaiano normali ed acquisiti perché imitate ed digerite da tutto cinema internazionale, quello americano per primo; ma in lui forse per la prima volta assurgono a motori esclusivi dell’ingranaggio narrativo, insieme all’ossessione per il ruolo subliminale dei particolari ed un gusto coloristico tutto europeo, se non propriamente italiano. Certo, proviamo a sottrarre il lavoro critico sulla portata illusoria dell’immagine in Antonioni – non a caso il David Hemmings di Profondo Rosso è una riedizione ciarliera e un po’ tonta di quello di Blow Up ; releghiamo la colonna sonora in un ruolo inferiore a quello di attrice protagonista, quale è stata in Sergio Leone; dimentichiamo il coraggio di Hitchcock di penetrare l’abisso delle paure ancestrali.
Facciamo l’ipotesi che tutto questo non abbia mai avuto luogo e allora, ammettiamolo, il cinema di Dario Argento non avrebbe visto la luce, e sarebbe stato un peccato, per la semplice, cristallina ragione che oggi non avremmo il cinema di Dario Argento. http://www.fondazionecsc.it/news.jsp?ID_NEWS=2345&areaNews=12>emplate=news_archivio.jsp
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