Il 27 e il 28 giugno le prove, il 29 lo spettacolo ufficiale, sul lungomare di Ostia, del Roma International Air show per l’anno in corso. Queste le tappe della più grande manifestazione italiana, tra le più grandi in Europa, dedicata alle pattuglie aeree acrobatiche. Oltre alla presenza immancabile delle nostre Frecce Tricolori, sono invitati gli squadroni acrobatici più importanti del mondo, i “Red Arrows” inglesi, la Patrouille de France, le Patrulla Aguila e ASPA dalla Spagna, la Patrouille Suisse dalla Svizzera e il Team 60 dalla Svezia, gli Snowbirds dal Canada, gli ” Al Fursan Team” dagli Emirati Arabi Uniti, i Russian Knights, i Royal Jordanian Falcon, e i Turkish Stars dalla Turchia. Oltre alle pattuglie acrobatiche i cosidetti “solo display”, da Olanda, Belgio, Danimarca, Polonia, dall’Inghilterra, Francia, Russia, Svizzera, Svezia e Turchia. Il fulcro del volo acrobatico, oltre che nella conoscenza del mezzo e nell’addestramento alle evoluzioni sincronizzate, sta nella resistenza del corpo dei piloti al demoltiplicarsi dell’accellerazione di gravità durante le prestazioni. Quando la circolazione sanguigna dell’uomo, sviluppatasi come il resto in un campo gravitazionale pari a quello presente sulla superficie terrestre, subisce un’accellerazione ad esso molte volte superiore, il sangue diventa altrettanto più pesante e tende a raccogliersi nelle parti inferiori del corpo, lasciando quelle superiori all’asciutto.
Questo porta in successione alla perdita della visione dei colori, perdita della visione laterale con conseguente effetto tunnel, perdita della vista ed infine perdita di coscienza, la cosidetta G-LOC (G-force induced Loss Of Consciousness). Un pilota con la necessaria attrezzatura può addestrarsi a tollerare fino a nove volte l’accelerazione di gravità, quando invece per mettere una persona normale in serio pericolo di vita bastano dalle 4 alle 6 volte. Si rischia di meno guardando lo spettacolo da terra. http://www.romaairshow.net/
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