Incomincia oggi e si protrae con circa settanta appuntamenti di danza, musica, teatro e arte digitale fino all’8 dicembre 2015 il Romaeuropa Festival. Raro se non unico canale attraverso il quale il contemporaneo trova la sua strada per Roma e in Italia, e lo fa con il pieno sostegno delle istituzioni pubbliche, portando a Roma il meglio delle voci artistiche da tutto il mondo, al punto da essere citato da New York Times tra le prime quattro eccellenze europee nel campo degli eventi dedicati alle forme espressive contemporanee.
la Fondazione omonima che lo organizza, utilizzando finanziamenti per quasi due terzi del suo bilancio, ha tessuto fin dal 1986, anno della sua comparsa, un vasta rete di legami con le istituzioni internazionali, ha introdotto inserzionisti privati come Telecom nella gestione, ha curato per anni la programmazione del teatro Palladium, gestisce attualmente l’Opificio Romaeuropa a Ostiense, rimane di certo il più importante riferimento per la danza moderna e contemporanea in Italia; tutto resistendo alla crisi, alle mancanza di risorse e a volte ai difficili rapporti con gli enti, cause del blocco del settore negli ultimi anni.
Un esempio di tenacia cui si stenta a credere soprattutto considerando l’approccio innovativo e sperimentale che di solito allontana il pubblico numeroso. O forse proprio in virtù di esso. Il programma e le svariate locations su http://romaeuropa.net/
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