Continua fino al 20 novembre la 37esima edizione del Romaeuropa Festival, forse per durata, numero di enti coinvolti, quantità di spettacoli e partecipazione internazionale, la più importante manifestazione in Europa che punta i riflettori su teatro, danza e musica contemporanei.
Contemporanei ma anche antichi, se si pensa che, sebbene in allestimenti inediti e sorprendenti, alcuni degli spettacoli di punta sono capitalizzano, per fare qualche esempio, una musica d’avanguardia ma datata (In C di Terry Riley del 1964), i Madrigali guerrieri et amorosi di Monteverdi nell’interpretazione di Benjamin Abel Meirhaeghe e Doon Kanda, la Sinfonia incompiuta di Schubert (Twenty-seven perspectives di Mauden Le Pladec e Pete Harden), la brechtiana Opera da tre soldi (Barrie Kosky, Berliner Ensemble), la tragedia greca nell’Orestea–Trilogia della vendetta di Enzo Cosimi e nella Penelope di Martina Badiluzzi, e la interminabile (cinque ore) Einstein on the Beach di Philip Glass, opera rappresentata per la prima volta nel 1976.
Ma non mancano tantissime nuove proposte suddivise per rassegne (Digitalive, Le parole delle canzoni, Line up, Anni luce, Dancing days, e, per avvicinare famiglie e bambini ai linguaggi contemporanei, Kids), e distribuite tra Auditorium Parco della Musica, Maxxi, Mattatoio, Teatro Argentina, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro India, Teatro Vascello, Teatro Vittoria, Villa Medici-Accademia di Francia. Ispirati dagli scossoni epocali che il mondo ha subito negli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra, passando per i temi ambientali e la crisi economica, l’immigrazione e l’identità di genere, autori teatrali, attori, coreografi, ballerini, musicisti e performers fanno il punto sui tanti e inediti modi di esprimere la contemporaneità.
Tutto il programma su https://romaeuropa.net/programma/. Un po’ bizantino il sistema di costi dei biglietti con abbonamenti che attribuiscono valori diversi in coins agli spettacoli.
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