Tempo fino la 25 agosto per inviare, nei modi e nelle forme indicati sul bando, il proprio cortometraggio al Roma Creative Contest – Short Film Festival. Nel corso delle domeniche 15-22-29 settembre e 6 ottobre 2013 si avrà così la possibilità di incontrare al Teatro Vittoria altri aspiranti cineasti per scambiarsi idee, materiali, tecnologie. In ultimo il concorso, suddiviso nelle sezioni Cacciatori di Immagini (cortometraggi italiani di finzione), Corti di Animazioni ( corti da tutto il mondo), e Web Series (serie trasmesse sul web). Lo scopo di Himages Hunters, l’associazione che organizza l’evento, è la ricerca di ” linguaggi e contenuti non convenzionali” e “nuove tendenze registiche”, che siano capaci di un “uso consapevole e brillante del mezzo cinematografico e una scrittura sorprendente e ironica che valorizzi su più livelli di lettura gli elementi semplici e reali”.
In verità il cortometraggio, da palestra, prova espressiva quale era, è diventato negli ultimi anni il terminale creativo, lo scopo ultimo; La pubblicità, in una corsa durata più di mezzo secolo, ha preparato il campo a quanto avrebbe trovato pieno compimento nel web, dove la ricerca sempre spasmodica di contatti ed espansioni virali, ha, non diciamo inaridito, ma quanto meno cristallizzato il linguaggio filmico. Ricerca rapida dell’effetto, pillole narrative costruite a stretto giro per il finale a sorpresa, espressione di arguzia anch’essa in pillole. Come se Youtube avesse dato voce ad una generazione che si è formata su spots e vignette.
D’altronde, fatta eccezione per le saghe cinematografiche letterarie o games, e per le serie tv, in cui l’arte sta nel far credere che la prossima puntata sia migliore della precedente, pochi riuscirebbero a star dietro al magma narrativo de “L’Uomo senza qualità” o “L’Arcobaleno della gravità”. A qualcosa insomma di largo respiro, pensato non tanto per divertire quanto per sradicare certezze.
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