Macbeth è da poco al corrente che il suo sicario ha sgozzato Banquo, l’amico di tante battaglie, un ostacolo ormai troppo ingombrante sulla strada tracciata per lui dalle streghe. Ma il fantasma del vecchio commilitone si presenta al banchetto. Sbuca dalle viscere del Globe Theatre come dalle profondità della sua coscienza, col viso sporco di sangue dirige i passi disegnando un arco sulle assi della piattaforma di legno protesa nell’arena, osserva la tavola spoglia e gli ignari, nobili commensali. Quindi si siede al posto di Macbeth. Nessuno lo può vedere tranne Macbeth stesso; atterrito, come un folle pronuncia all’indirizzo della sedia vuota parole prive di senso, allarmanti e oscure per il resto dell’uditorio. Lady Macbeth accampa un grave, improvviso malessere, un pazzia transitoria del suo compagno, riuscendo a mandar via i presenti.
Questa scena appartiene al Globe in quanto struttura architettonica; nasce dall’atmosfera anti-illusoria di un teatro di legno, povero, simile ad una piazza cittadina compressa tra gli edifici-galleria, in cui tutto è affidato alla parola e nulla della messinscena è nascosto agli spettatori. Questi ultimi sul cerchio dell’arena letteralmente penetrano lo spazio scenico, lo occupano a buon diritto quasi come gli attori. Senza posti a sedere lo invadono, sembra per caso, passeggiando. Il fantasma di Banquo arriva come uno qualsiasi degli spettatori, egli è uno spettatore. Con la sua sola presenza silenziosa contribuisce a creare la finzione, guardando costringe Macbeth a vedere qualcosa che non può esistere, come il pubblico sperimenta su di sé in teatro, ma questa finzione la denuncia come tale semplicemente facendone parte. Poi si capisce: se tutto è finto allora allo spettatore, come a Macbeth, non resta che fare i conti con sé stesso. Per questo il Globe è perfetto. Incomincia la stagione 2017 del Silvano Toti Globe Theatre di villa Borghese con Troppu trafficu ppi nenti, adattamento in siciliano di Andrea Camilleri della commedia Molto rumore per nulla. Il resto del programma su http://www.globetheatreroma.com/
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