Con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Dipartimento Cultura – Servizio Spettacoli ed Eventi, la sorprendente Galleria Wunderkammern porta nel quartiere di Tor Pignattara, tratto più vicino a via Casilina, Stan Lex, tra i primi profeti della Urban Art in Italia, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo; da domani 7 febbraio 2015 con due interventi di street art aggiungono un tassello al progetto già inaugurato dagli artisti che, nelle intenzioni della galleria, intende colmare di opere d’arte i muri di tutto il quartiere. Entrambi classe 1982 i due artisti hanno letteralmente inventato lo stencil da esterno con effetti visivi simili all’incisione, sperimentando dall’inizio degli anni 2000 su superfici enormi, e utilizzando in senso estetico lo staccamento spontaneo delle matrici esposte agli agenti atmosferici.
La street art, come avanguardia artistica esplosa negli ultimi venti anni, si distingue nel panorama contemporaneo per due motivi. Rompe con il museo perché taglia corto con il “concetto”, l’idea partorita per giustificare come oggetto artistico qualsiasi assurdo accrocchio di ferraglia, folle performance, filmato senza capo né coda. Favorita dal non doversi confrontare con il vuoto, il non luogo museale, la street art arriva nei quartieri popolari an-estetizzati per trasformare un paesaggio visivo urbano pieno di manufatti a volte oltremodo brulicanti di persone. Non a caso in molti casi gli interventi cercano di sfondare lo squallore verticale degli edifici con tromp d’oeil ed effetti ottici tridimensionali, richiedenti oltretutto un ritorno a quelle abilità manuali, a quelle scelte artigianali che l’arte contemporanea ha, considerandole scontate, dimenticato.
Inoltre, soprattutto negli ultimi anni, si accorda con i cittadini, chiede il permesso alle istituzioni, rende sociale, quindi politico, il processo creativo che sin dal Rinascimento era appannaggio esclusivo dell’io enorme dell’artista. La comunità locale vuole emanciparsi decorando i propri spazi urbani come un banchiere fiorentino del quattrocento si fa ritrarre da un pittore fiammingo accanto a Madonna e Santi. Risorge in pieno la commitenza; un pericolo si direbbe. Ma questo è un altro discorso.
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