Se una merito va riconosciuto alla street art, movimento guida dell’arte internazionale negli ultimi anni, è di avere riportato di nuovo il discorso artistico, in maniera popolare più che avanguardistica, a riflettere su antiche implicazioni tecniche quali la linea, il colore, le sfumatura e lo stile grafico, lasciando da parte per un po’ il lavorio concettuale. E questo nonostante la sua carica innovativa sia stata prevalentemente giocata su performances al limite tra legale ed illegale, e sul netto contrasto tra clandestina invasione degli spazi urbani e integrazione museale, protesta e riconoscimento istituzionale. La galleria Wunderkammern, insiedatasi a Torpignattara nel 2008, continua a operare in equilibrio proficuo su questa linea e invita personalità italiane ed internazionali impegnate nella pratica del graffitismo a mostrare il loro lavoro, partendo dai locali di via Serbelloni 124 per invadere poi liberamente i muri e le vie del quartiere. E’ la volta del foggiano Agostino Iacurci, figura molto apprezzata all’estero che con un segno inconfondibile, insieme e dopo artisti come Invader, Banksy, Ron English ed altri, ha spinto la street art ad evolversi da graffitismo imbrattatorio a raffinatissimo esercizio intellettuale. La sua personale dedicata all’universo del gioco, infantile e non, è in mostra fino al 22 marzo 2014. Small wheel, big wheel.
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