Per il ciclo Le personali di Graffiti Zero Dal 6 all’8 ottobre 2018 la Galleria Garagezero di via Treviri presenta Warios, writer e street artist romano, dagli anni ’90 impegnato in una ricerca artistica sul lettering e la calligrafia.
I musulmani – fin da Maometto tradizionalmente iconoclasti in difesa del monoteismo contro l’idolatria delle religioni politeiste della Penisola araba – vietando quasi completamente le rappresentazioni per immagini nei luoghi di culto e nella vita privata dei credenti, hanno favorito la nascita e lo sviluppo e dell’arte calligrafica, e dell’arabesco, chiaramente suo derivato geometrico nella decorazione di moschee e residenze principesche.
Lettere e parole si intrecciano, scorrono l’una sull’altra, s’incastrano, incurvano e spezzano in orizzontale e verticale, a volte fino alla totale illeggibilità, altre a creare calligrammi, immagini di cose oppure di esseri viventi, in certe tradizione dell’Islam vietatissime. L’urgenza di esprimere l’inconoscibile, il trascendente, evita le immagini esplicite della pittura e della scultura, veicoli immediati di concetti ed emozioni per tutti i fedeli, gente a qualsiasi latitudine disponibile a confondere la fede in Dio con quella per un oggetto e per il luogo che lo ospita; non le resta che nascondersi sotto l’alfabeto, sequenze grafiche dal significato del tutto arbitrario e misterioso, dove i più, seguendo linee e riccioli, si perdono come in un labirinto. Warios, come tutti i calligrafi, sembra voler recuperare la bellezza annidata nella fatica del labirinto.
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